Società Filologica Friulana

La Società Filologica Friulana, istituto riconosciuto dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali, è ente di riferimento regionale per lo studio e per la promozione del patrimonio culturale del Friuli. Sua missione istitutiva è la valorizzazione della lingua e della cultura friulana, delle tradizioni popolari, della storia, dell’ambiente, del territorio, della musica e della storia dell’arte attraverso lavori di ricerca e di alta divulgazione, la formazione degli insegnanti e degli operatori culturali, il rafforzamento dell’identità friulana.

Intitolata all’illustre glottologo goriziano Graziadio Isaia Ascoli (1829-1907), la Società Filologica fu fondata a Gorizia il 23 novembre 1919 per iniziativa di alcuni noti uomini di cultura friulani quali Giovanni Lorenzoni, che ne fu il primo presidente, Bindo Chiurlo, Ugo Pellis, Ercole Carletti. La Società svolge la propria attività in tutto il territorio friulano e tra le comunità friulane in Italia e all’estero; intrattiene una fitta rete di relazioni con associazioni, enti pubblici e privati, istituzioni universitarie ed estere e con organismi di altre minoranze linguistiche. Nel corso della sua storia ha promosso e sostenuto la realizzazione di importanti indagini linguistico-etnografiche quali l’Atlante Linguistico Italiano (ALI) e l’Atlante Storico Linguistico Etnografico Friulano (ASLEF).

La sua sede è nel prestigioso Palazzo Mantica, che ospita anche una ricca biblioteca di pubblica lettura riconosciuta di interesse regionale e di riferimento per la comunità linguistica friulana. Vi è inoltre istituito il Centro di documentazione per la scuola friulana, che raccoglie e promuove i materiali didattici prodotti in particolar modo negli ultimi anni grazie all’approvazione delle leggi di tutela.

Intensa ed ininterrotta, fin dalla fondazione, è l’attività editoriale della Società, che ha portato alla pubblicazione di migliaia di titoli tra monografie, miscellanee, saggi, articoli, contributi e recensioni. Si ricordano in particolare la serie dei Numeri Unici, la collana dei Racconti popolari, la Biblioteca di studi linguistici e filologici, i Quaderni di toponomastica friulana, i volumi di letteratura in lingua friulana e di storia dell’arte, gli strumenti per imparare la marilenghe e la produzione dedicata alle scuole e all’infanzia. Tre sono le riviste sociali: il Ce fastu?, di impostazione e contenuti scientifici su linguistica, filologia, tradizioni popolari, storia e arte del Friuli; il Sot la Nape, rivista di informazione culturale e di attualità, che svolge anche il ruolo di bollettino della Società; lo Strolic furlan, pubblicazione annuale che lascia spazio alle varietà del territorio e continua la tradizione degli almanacchi popolari friulani.

Tra le attività del Sodalizio è centrale quella formativa, con i corsi pratici di lingua e cultura friulana, avviati negli anni Ottanta grazie all’intuizione dello scrittore Aurelio Cantoni (Lelo Cjanton) e tenuti annualmente in numerose località del Friuli; vi si affiancano i corsi di formazione ed aggiornamento per gli insegnanti – i primi corsi per i maestri furono attivati nel 1948 da Giuseppe Marchetti (pre Josef Marchet) – riconosciuti dall’Ufficio scolastico regionale.

Promotrice di numerosi eventi e manifestazioni, in particolare da alcuni anni la Società Filologica organizza, con la collaborazione delle principali associazioni ed istituzioni della regione, la Settimana della cultura friulana - Setemane de culture furlane, una ricca rassegna di iniziative per la promozione del patrimonio storico, linguistico e artistico della “Piccola Patria”.

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